Crisi
La parola crisi mi ha subito fatto
pensare a quanto, in realtà tutto attorno a noi è crisi, o meglio, e' in
crisi.
Dallo sviluppo continuo delle nuove tecnologie che continuamente si evolvono,
si scavallano, ci offrono strumenti che oggi pensiamo siano all'avanguardia ma
che già da ieri sono stati sorpassati, alla realtà che ci circonda, alla
società, fino ad arrivare ai pilastri della fisica e della matematica. La
scienza scopre ogni giorno che ciò che si affermava qualche ora prima, e sul
quale abbiamo basato anni di studio, probabilmente può essere messo in
discussione.
Una teoria molto affascinante e' quella di Stephen Hawking che riprende gli
studi di Einstein e li rimette in discussione, crea una crisi. Una crisi che
prevede la presenza di grandi buchi neri che attirano al loro interno particelle,
atomi, energie accrescendo la loro forza gravitazionale fino a restituirla, in
forma differente, perchè ciò che ne deriva è più della semplice somma delle
parti.
l'idea di questa sorta di realtà parallela che attira a se, di questa immensa
energia che unisce, mescola diverse entità per poi restituirle in forme
diverse l'ho associato al percorso progettuale e al doppio significato della parola CAVO. Perchè con cavo si può intendere una cavità , un
contenitore, un grembo che mischia le nostre esigenze progettuali, le nostre
idee, le resistenze e le soluzioni per generare un progetto, ma CAVO può anche
significare fune, corda, filo, un filo che può tenerci legati al nostro passato
e che può lasciarci lanciare nel futuro senza "rischiare troppo".
Una delle cose che maggiormente mi colpiscono di Roma (e degli italiani) e' la
paura di abbandonare il loro passato, non dico di cancellare Roma e le sue
bellezze, ma il sistema città può andare in crisi se non si soddisfano le
esigenze del presente, e soprattutto del futuro, ma si salvaguardano soltanto
quelle del passato. La crisi, secondo
me, nasce dal passato (perchè si genera nel tempo, non e' immediata, matura),
si manifesta nel presente, ma va risolta ed affrontata con un occhio al futuro!
Ad esempio se analizziamo come nei diversi paesi l'architettura moderna si e' sviluppata potremmo notare un grave problema. Se in Europa vince un'architettura che risolve le esigenza della propria società che si sta industrializzando, con forme geometriche, pulite, lineari, in America invece tutto e' più decorato.... in Iran ad esempio, nel mio paese, questo periodo rappresenta una forte crisi d'identità ed anche culturale, perchè c'e' stata una semplice emulazione delle architetture occidentali, senza tener conto della storia e delle tradizioni che ci caratterizzano, senza pensare che le esigenze di una persona che vive in Iran possano essere differenti da chi vive a New York!
Questo, ricollegandomi al significato di CAVO\FUNE, vuol dire tuffarsi nel futuro cancellando il passato e non rinnovandolo. Per questo penso che il progetto Tevere Cavo debba essere un punto critico e di crisi tra la Roma del passato e la Roma del futuro, che debba mixare, come in un grande buco nero temi come la mobilita', le nuove tecnologie, l'utilizzo di uno studio-laboratorio ibrido che usa materiali inconsueti nella tradizione del progetto, materiali biologici, anche viventi, quasi umani, che rispondano alle esigenze e ai continui cambiamenti, che utilizzi nuove forme di energie, poichè una delle prossime crisi sara' proprio quella energetica, e l'architettura ne deve assolutamente tener conto.
La potenzialità dell'aspetto ecologico che migliori l'architettura
urbana e che la inserisca al meglio all'interno del contesto che la circonda,
non più come isole, ma come elementi che fanno parte di un sistema dinamico e
partecipativo.
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